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Specie

Gatto

Categorie

Gatti, Curiosità

A Cura di

Dr. Luca Giansanti

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Rubrica

EncicloPet

La vaccinazione nel gatto è un’importante atto di prevenzione nei confronti di malattie infettive virali, che ha consentito la riduzione di queste nel corso degli ultimi anni! Purtroppo il fenomeno del randagismo ne rende difficile l’eradicazione, la vaccinazione rimane importante soprattutto nei gattili, nelle colonie feline e negli allevamenti, dove tali infezioni rappresentano una vera e propria sciagura.

I virus per cui si vaccina sono dei virus stabili (che hanno scarsa capacità di mutare) e purtroppo anche gravi dal punto di vista della sintomatologia e della prognosi in caso di infezione (in particolare se parliamo di parvovirus FELV).

Quali sono i vaccini disponibili e quali sono quelli obbligatori?

Esistono varie tipologie di vaccini:

  • CORE: fortemente consigliati (TRIVALENTE)

  • NON CORE: opzionali o consigliati in relazione alla situazione epidemiologica e allo stile di vita del gatto (FELV E RABBIA) 

Non esistono dunque vaccini obbligatori, se non quello della rabbia per soggetti che devono oltrepassare la frontiera (viaggiare all’estero).

  • TRIVALENTE: il vaccino trivalente è un vaccino fortemente consigliato sia per i gatti “indoor” (che vivono in casa) sia per quelli “outdoor”(che vivono fuori o che hanno accesso all’esterno). 

Offre protezione nei confronti dei tre principali virus che colpiscono prevalentemente l’apparato respiratorio e gastroenterico del gatto: 

  • PARVOVIRUS: responsabile della panleucopenia felina

  • CALICIVIRUS: responsabile della calivicirosi

  • HERPESVIRUS: responsabile della Rinotracheite virale

Per conferire un’immunità di tipo annuale questo vaccino deve essere “richiamato” in un intervallo di tempo compreso tra i 15 e i 30 giorni, con periodo ideale al 21°giorno!
Negli ultimi anni è stata comprovata la protezione nei confronti di tali virus per tre anni nei soggetti che hanno svolto regolarmente il protocollo vaccinale nel primo anno di vita.

Protocollo vaccinale trivalente del cucciolo

  • 9ª settimana di vita

  • Richiamo dopo 21 giorni 

  • 2º Richiamo 21giorni dopo il primo

  • Richiamo annuale

  • Richiamo triennale/annuale in relazione allo stile di vita

Protocollo vaccinale trivalente adulto

  • Vaccino e richiamo dopo 21giorni

  • Richiamo annuale

  • Richiamo triennale

Tuttavia se hai adottato un gatto adulto e non sai il suo status di protezione nei confronti di tali virus l’ideale sarebbe effettuare la titolazione anticorpale, che nel gatto è ancora poco considerata, a differenza del cane, a causa del costo e dello stress legato al prelievo. 

FELV: il vaccino che offre protezione nei confronti della leucemia felina viene consigliato nei soggetti che hanno accesso all’esterno e che possono entrare in contatto con altri gatti di cui non si conosce la situazione vaccinale o infettiva. Può essere effettuato a partire dalla nona settimana di età e consta di un solo richiamo a 21 giorni per conferire un’immunità che va richiamata annualmente! Per questo vaccino non è stata comprovata la durata triennale dunque non va confuso con il trivalente anche se spesso viene somministrato insieme a quest’ultimo in una sola inoculazione (spesso per ottimizzare tempi, costi e ridurre lo stress legato alla pratica)!

RABBIA: è una patologia ormai eradicata in Italia ma non in tutti i paesi della comunità europea, ecco perché le norme europee vogliono che per i viaggi all’estero sia obbligatorio un passaporto con la vaccinazione antirabbica, eseguita almeno un mese prima della partenza (il soggetto deve aver sviluppato gli anticorpi e quindi essere effettivamente protetto nei confronti del virus). La vaccinazione antirabbica costa di una sola inoculazione che conferisce immunità triennale!

EFFETTI COLLATERALI

Gli effetti collaterali del vaccino sono variabili da soggetto a soggetto! la maggior parte dei gatti manifesta prurito o dolore nei primi secondi dopo l’inoculazione, e a distanza di 8-12h fino a 24h letargia, febbre ed inappetenza… In pochi manifestano sporadicamente episodi di vomito o diarrea; reazioni anafilattiche (gonfiore del muso e degli arti e shock) sono estremamente rare e legate ai 5-15minuti dopo l’inoculazione, ecco perché dopo il vaccino sarebbe bene aspettare 10-15 minuti prima di “congedare il paziente”: in questi casi basta un’iniezione di cortisone ad azione rapida per salvargli la vita.

FAQ: Domande e Risposte

  • È giusto vaccinare sulla collottola? Ho sentito parlare del Fibrosarcoma da inoculo. Il gatto più di altre specie è predisposto alla formazione di questo tumore maligno non solo a causa dell’iniezione del vaccino ma anche di altri farmaci, è quindi sempre buona prassi cercare di ridurre il quantitativo di iniezioni e scegliere dei punti sempre diversi tra loro, possibilmente diversi dalla regione interscapolare a causa della difficoltà chirurgica legata all’asportazione di un tumore in questa zona. Bisognerebbe infatti preferire la regione della spalla e della coscia! ovviamente sfido qualsiasi veterinario ad eseguire un vaccino sulla zampa di un gatto “esuberante” piuttosto che sulla collottola.

  • Dottore posso fare il vaccino senza portarlo dal veterinario? Assolutamente no la vaccinazione, NON è una semplice “puntura”, è un atto medico che deve sempre essere preceduta da una visita: il medico veterinario deve accertarsi dell’ottimale status di salute del soggetto prima dell’inoculazione.

  • Il mio gatto si deve operare posso fare il vaccino? Assolutamente no! Qualsiasi tipo di intervento chirurgico rappresenta uno stress immunitario che non può essere associato ad un vaccino! Anche se si tratta di un richiamo annuale questa pratica va separata almeno due settimane, a mio avviso anche un mese, di tempo da qualsiasi intervento o patologia che comprendano uno stress immunitario! Il rischio è che il vaccino non stimoli l’immunità desiderata o che l’intervento abbia complicanze legate al fatto che il sistema immunitario sia impegnato nella reazione vaccinale!

  • Il mio gatto sta male può comunque fare il vaccino? Mi capita spesso di ricevere richieste di vaccinazione in animali che presentano tosse, starnuti, vomito e/o diarrea! la mia risposta è sempre tassativamente NO! Lo stato di salute per effettuare un vaccino deve essere ottimale, il sistema immunitario deve essere pronto a reagire al vaccino, non può essere impegnato a combattere qualsiasi altro tipo di infezione o infiammazione! il rischio è quello che il vaccino non sortisca l’effetto desiderato oppure che il sistema immunitario per reagire al vaccino smetta di combattere efficientemente la patologia in corso con il rischio che essa si aggravi!

    La somministrazione di vitaminici può coadiuvare l’attività del sistema immunitario in situazioni di immunodepressione ecco perché a ridosso di vaccinazioni o interventi consiglio implementazione vitaminica una settimana prima e una settimana dopo l’evento.
  • Perché il gatto “indoor” ha diritto alla vaccinazione triennale mentre quello “Outdoor” al protocollo annuale? Questo è legato al fatto che c’è più probabilità, per un gatto che esce, di entrare in contatto con i virus… tuttavia si tratta di studi opinabili e talvolta contraddittori, nella mia esperienza gatti outdoor che hanno effettuato le prime vaccinazioni rientrano molto spesso in contatto con i suddetti virus re-immunizzandosi e quindi essendo sempre fortemente protetti nei loro confronti! in ogni caso per avere la certezza della necessità di effettuare la vaccinazione bisognerebbe eseguire la titolazione anticorpale.

  • Dopo il vaccino il mio gatto presenta un bozzo nella sede di inoculo: tra quanto andrà via, gli fa il male? È una reazione poco frequente del sistema immunitario che tende ad “incapsulare” il vaccino iniettato nel sottocute e a creare un cosiddetto granuloma da inoculo! Questo è di solito indolore e non andrebbe toccato più di tanto onde evitare di infiammarlo! La somministrazione di pomate (cortisoniche e non) non velocizza il processo di riassorbimento, che avviene autonomamente, generalmente nell’arco di due settimane (ma nella mia esperienza ci sono stati casi in cui è durato fino a due mesi)! In ogni caso se al vostro gatto compare questo bozzetto dopo una vaccinazione (o una qualsiasi terapia sottocutanea) fatelo rivalutare al veterinario per esser certi che si tratti di questo granuloma e non incolpatelo perché non dipende da lui, piuttosto evitate di sollecitare troppo la zona e abbiate pazienza!

  • Mi sono scordato di fare il richiamo e ora? Se vi siete scordati di effettuare il richiamo non allarmatevi, nei primi 3 vaccini gli intervalli di tempo consigliati sono 15-30 giorni (è importante non andare oltre il mese, appunto, per non perdere la copertura a breve termine acquisita dai primi vaccini) e molti veterinari preferiscono ripetere (e quindi aggiungere) un vaccino piuttosto che farne uno in meno. Se ritardiamo di qualche settimana il richiamo annuale o addirittura quello triennale di solito non ci sono grandi conseguenze! Per quanto bisognerebbe cercare di essere precisi il più possibile, l’immunità non è sempre una questione matematica quindi la titolazione anticorpale rimane sempre lo strumento migliore per togliersi il dubbio della necessità della vaccinazione!

  • Il gatto anziano va vaccinato? La risposta a questa domanda va ricercata nella titolazione anticorpale, anche se per mia esperienza dopo gli 8-10 anni i gatti già abbondantemente vaccinati presentano elevati e duraturi livelli di immunoglobuline e scarsa capacità di infettarsi con manifestazioni cliniche importanti! C’è da dire che bisognerebbe sempre mettere sul piatto della bilancia il beneficio ed il rischio (ovvero lo stress immunitario, ritenuto da molti vetri responsabile della comparsa di patologie immunitarie e/o neoplastiche come linfomi e leucemie)!

  • Il mio gatto è positivo alla FIV: devo vaccinarlo? Anche in questo caso bisogna mettere sul piatto della bilancia il rischio ed il beneficio! A mio avviso se di base c’è una patologia che comporta un’immunodeficienza bisognerebbe evitare ulteriori stress immunitari e allo stesso modo le possibilità di contagio legate a qualsiasi malattia infettiva! Anche qui il titolo anticorpale ci dà una informazione in più sullo status immunitario!

  • Il mio gatto ha la FELV, il vaccino della felv può guarirlo? Questo vaccino dovrebbe essere inoculato solo a gatti non infetti, ecco perché alcuni veterinari preferiscono aspettare il quarto o il sesto mese di età per testare i cuccioli evitando falsi positivi (talvolta sfruttando l’anestesia della sterilizzazione per effettuare il prelievo) ed avere la certezza di vaccinare un soggetto sano.

    Tuttavia inocularlo in un soggetto che ha già contratto la Felv non sembra essere associato allo sviluppo della malattia futura. Certo è che continuare a stimolare il sistema immunitario in una condizione di positività non può che aumentare le probabilità di esplosione della patologia. Per quanto riguarda invece il trivalente, bisogna mettere sul piatto della bilancia rischio e beneficio valutando la reale necessità.
  • Posso vaccinare il gattino prima che abbia compiuto le 8 settimane? Lo sconsiglio vivamente: prima delle 8 settimane il sistema immunitario del gatto potrebbe non essere poi così pronto a ricevere il vaccino e potrebbe avere effetti collaterali gravi.
    I gattini inoltre con la suzione del colostro ricevono un’immunità dalla madre (detta immunità passiva) che li protegge dai virus nelle prime (6-8 circa) settimane di vita.
    effettuare il vaccino prima della scomparsa delle immunoglobuline materne significherebbe impegnarle nel combattere il virus inattivato (il quale invece dovrebbe stimolare la formazione di nuove immunoglobuline ex-novo per garantire protezione in caso di successivo contatto con il virus in natura) e quindi annientare la protezione esistente. Ciò come possiamo facilmente intuire è controproducente. Quindi abbiate pazienza e attendete il momento giusto per vaccinare.

Ecco le linee guida europee per la vaccinazione del gatto.