Specie
Cane, Gatti
Categorie
Cani, Gatti, Curiosità
A Cura di
Dr. Luca Giansanti
Rubrica
EncicloPet
La strongilosi polmonare è una patologia parassitaria che colpisce sia cani che gatti, è causata da un gruppo di vermi tondi capaci di raggiungere gli alveoli e i bronchi causando problematiche respiratorie più o meno gravi. I principali responsabili sono:
Angiostrongylus vasorum (nel cane).
Aelurostrongylus abstrusus (nel gatto)
Troglostrongylus
Capillaria
Si tratta di una patologia sottostimata perché ricercata adeguatamente da poco tempo, e spesso sottovalutata perché capace di creare danni importanti alle vie respiratorie profonde. E’ diffusa in tutta Europa ed è endemica in Italia poiché veicolata da rettili e lumache e favorita dal randagismo, specialmente parlando di incidenza nella popolazione felina.
Ciclo Riproduttivo
Questa patologia è tipica dei cuccioli e dei soggetti giovani per la loro attitudine a “conoscere assaggiando”. Il contagio, infatti, avviene attraverso l’ingestione di lumache, rettili e anfibi che sono portatori (cosiddetti ospiti intermedi). Una volta all’interno dell’apparato digerente del cane e del gatto (ospite definitivo) le larve migrano attraverso il circolo sanguigno raggiungendo cuore e polmoni dove si trasformano in adulti. Questi, che arrivano a misurare anche 25mm, depongono uova nei polmoni e le larve che ne fuoriescono vengono espettorate attraverso i colpi di tosse che rappresentano la manifestazione clinica principale del soggetto malato. Le larve espulse per via aerogena vengono in parte deglutite ed espulse tramite le feci, in parte finiscono al suolo dove contagiano i molluschi gasteropodi (lumache) di cui rettili, rane e roditori si cibano infestandosi ed il ciclo ricomincia, i sintomi principali della strongilosi polmonare sono:
Tosse profonda secca o grassa (più o meno intensa, generalmente sporadica, poco responsiva ai cortisonici, non repsonsiva agli antibiotici, ingravescente nel tempo se non trattata).
Dispnea (difficoltà respiratorie) che inizia con aumento della frequenza respiratoria e “fiato corto” ed intolleranza all’esercizio fisico, negli ultimi stadi si assiste a respiro discordante (o altalenante: asincrono sollevamento della parete toracica e di quella addominale durante la respirazione)
Letargia
Alterazioni della coagulazione
Segni neurologici
Nei gatti generalmente si assite a scolo nasale muco-purulento e ritardata crescita. Spesso l’insorgenza e l’ingravescenza della sintomatologia è molto lenta quindi non è facile rendersi conso che il cane abbia contratto la strongilosi, tuttavia se non diagnosticata in tempo può risultare anche fatale.
Diagnosi strongilosi polmonare
Dopo la visita che suggerisce al vet di indagare viene effetuata una radiografia che può avvalorare l’ipotesi di una strongilosi, così come gli esami del sangue di base e l’ecografia toracica. Tuttavia per diagnosticarla con certezza bisogna avere riscontro oculare delle larve, si effettua dunque un particolare esame delle feci detto Test di Baerman che si esegue (come quello per la Giardiasi) su tre campioni di tre giorni consecutivi. E’ possibile anche (nel gatto in particolar modo) procedere con un tampone dell’ampolla rettale e striscio fecale su vetrino per trovare le larve al microscopio.
I laboratori di recente hanno messo a disposizione degli esami ematologici (pcr) o ricerca su campioni orofaringei, meno sensibili però di altre indagini.
Infine esiste il BAL: lavaggio broncoalveolare, sicuramente più invasivo perché eseguito in endoscopia quindi anestesia.
In generale tutti questi esami potrebbero non bastare e talvolta è richiesta la citologia alveolare. Insomma non è sempre una passeggiata.
Terapia strongilosi polmonare
In relazione alla sintomatologia e alle indagini diagnostiche complementari (rx, analisi ecografia) più o meno tempestivamente sono da somministrare terapie di supporto. Oltre a queste esiste una terapia antiparassitaria specifica. La prima scelta è il fenbendazolo, somministrato per 10-21gg per via orale una volta al giorno al dosaggio di 50mg/kg nel cane e 50-75mg/kg nel gatto. Un altro farmaco utilizzato è la Selamectina, spesso in associazione al Fenbendazolo.
Prevenzione strongilosi polmonare
Oltre alle attenzioni da prestare a livello gestionale (cercare di impedire l’ingestione di ospiti intermedi) l’utilizzo di antiparassitari (spot on e compresse) specifici può aiutare nella prevenzione. È importante rivolgersi al proprio vet di fiducia per farsi prescrivere i suddetti prodotti.
FAQ – Domande e risposte
La terapia può essere pericolosa? Generalmente no, ma se l’infestione è massiva è possibile che si sviluppi la cosiddetta reazione di Jarish-Herxheimer. Con questo nome si indica un raro e pericoloso effetto collaterale delle terapie antiparassitarie, che può verificarsi quando un grande numero di vermi muoiono contemporaneamente, generando delle tossine che entrano in circolo causando abbattimento, febbre, tremori e vomito fino allo shock, che può anche risultare mortale, per fortuna in rarissimi casi. Anche per questo motivo, in caso di infestazioni particolarmente gravi, è fortemente consigliato iniziare il protocollo sotto la supervisione medica. La stessa reazione si può verificare in caso di somministrazione di antibiotico o antimicotico quando il cane è soggetto a una massiccia infezione batterica o micotica.
Il mio cane tossisce potrebbe essere una strongilosi? Si certo, ma come abbiamo detto generalmente il segnalamento conta molto: se parliamo di un cucciolo è sicuramente più probabile rispetto ad un anziano, ma generalemente lo screening per la strongilosi inizia quando la sintomatologia persiste nonostante i più comuni trattamenti antinfiammatori e antibiotici, che però dovrebbero essere giustificati quantomeno da indagini diagnostiche di laboratorio o diagnostica per immagini specifica (RX o ecotorace).