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Specie

Cane, Gatto

Categorie

Cani, Gatti, Curiosità

A Cura di

Dr. Luca Giansanti

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Rubrica

EncicloPet

Con il termine Giardia indichiamo il parassita responsabile della malattia cosiddetta giardiasi. La giardiasi è una infezione dell’apparato digerente provocato da un microrganismo unicellulare, un protozoo flagellato, la giardia intestinalis o lamblia, nota anche come giardia duodenalis. La maggior parte dei protozoi vive in 2 forme: a) Trofozoite: forma di vita vegetativa, metabolicamente attiva e in grado di riprodursi; b) oocisti : forma di resistenza che consente la sopravvivenza in condizioni anche sfavorevoli.  L’infestazione intestinale da Giardia è molto frequente e particolarmente insidiosa per gli animali, in particolare cani e gatti, ma anche per l’uomo, è infatti una delle più comuni zoonosi.

Come si trasmette la Giardia?

La Giardia si trasmette attraverso il contatto diretto con il parassita che si trova nelle feci dell’animale, nell’acqua e anche nel cibo. Una volta entrata nell’organismo sotto forma di ciste, oocisti, la giardia si insedia nell’intestino dell’ospite attaccandolo con la sua elevata capacità infettante. Le oocisti di giardia vengono espulse dall’ospite attraverso le feci ad un ritmo intermittente. Nelle feci sopravvivono anche per lungo tempo, contaminando l’ambiente. Sono sufficienti anche solo 10 oocisti ingerite per scatenate l’infezione. Una volta nell’organismo le cisti aggredite dai succhi gastrici si schiudono e liberano i trofozoiti, assumendo la forma allungata e provvista di flagelli che permettono al parassita di muoversi, di agganciarsi alle pareti dell’intestino e di riprodursi. Le nuove cisti vengono eliminate con le feci e a questo punto il ciclo continua. 

Quali sono i sintomi della Giardia?

Va precisato che la presenza dell’infezione non sempre si accompagna alla manifestazione dei sintomi, generalmente intermittenti proprio come l’escrezione del parassita. I soggetti colpiti dal parassita possono essere sintomatici o asintomatici. Ma il più delle volte si manifesta con feci molli ricche di muco e maleodoranti, con la diarrea intermittente, gonfiori e flatulenza, dolori addominali, perdita di peso e conseguente debolezza. Più raramente possono comparire vomito e febbre. L’incubazione varia da 4gg a 3 settimane e i sintomi possono durare per molto tempo. Va detto che nel 30-50% dei casi  la patologia può diventare cronica sviluppando una sindrome da malassorbimento.  

In soggetti debilitati, con un sistema immunitario compromesso, possono evidenziarsi manifestazioni quali dermatiti e orticaria.

Quali sono i soggetti a rischio?

I cuccioli di cani e gatti, nei primi mesi di vita, ma anche i bambini si possono infettare più facilmente degli adulti per via oro-fecale. Si sa che i bambini giocano spesso per terra, esplorano, toccano gli oggetti, giocano con gli animali e mettono le mani in bocca facilmente. I cuccioli di animali invece leccano ovunque e possono venire a contatto con feci infette. E facile intuire quanto sia importante mantenere gli ambienti puliti, in particolare nei luoghi affollati, quali canili, gattili o allevamenti. Dunque, sono più soggetti gli animali giovani, quelli al di sotto di un anno di età, ma anche i soggetti immunosoppressi, sottoposti a cure come la chemioterapia ad esempio, e in caso di animali che hanno contratto infezioni concomitanti causate da altri patogeni. 

E' possibile la trasmissione della Giardia dagli animali domestici all'uomo?

E’ molto difficile, ma può accadere: si tratta infatti di una zoonosi. La trasmissione dall’animale all’uomo è possibile ma improbabile. Ciò vale per molte parassitosi, ma le nostre buone abitudini igieniche ci tutelano quasi sempre da questo rischio. La via di contagio rimane la stessa descritta poc’anzi: dunque per prenderci la Giardia dovremmo ingerire delle oocisti ovvero materiali contaminati da deiezioni di animali infetti. 

La Giardia si può diagnosticare?

I metodi diagnostici per identificare il parassita sono diversi e abbastanza semplici da eseguire. Il più delle volte la giardia viene diagnosticata dal medico veterinario attraverso il test delle feci. Lo striscio mostra la presenza di trofozoiti e questo vuol dire che la giardia è presente in grande quantità nell’intestino del paziente. Dal momento che le feci vengono espulse ad intermittenza è buona abitudine prelevare più campioni in giorni diversi (almeno 3) in contenitori appositi conservati in frigorifero. Un altro metodo diagnostico è quello della flottazione con solfato di zinco specifico per evidenziare le oocisti. L’esame va eseguito con feci fresche. Inoltre, esiste il metodo Snap test (test rapido), il più utilizzato dai veterinari perché consente di trovare gli antigeni della giardia. Una raccomandazione: non dobbiamo considerare questo test rapido il più idoneo per capire se la malattia è stata definitivamente debellata. Infine, abbiamo a disposizione un test molecolare, la PCR fecale, generalmente eseguita da laboratori esterni a cui i veterinari inviano i campioni ottenuti.

Qual è la terapia giusta per la Giardiasi?

Non mi stanco mai di ripetere che ogni paziente va valutato dal medico veterinario, il quale adotterà caso per caso una cura specifica. Quindi prima di cominciare un trattamento è necessario prendere in considerazione tanti fattori, non ultimo l’età del soggetto ed il suo stato di salute. Al cucciolo va applicato un protocollo specifico, come pure un adulto a rischio a causa della presenza di altre patologie. Il principio attivo più utilizzato è l’antiparassitario conosciuto come fenbendazolo. Anche l’utilizzo del metronidazolo è efficace. Spesso questo viene associato all’antibiotico per potenziarne l’effetto e risolvere eventuali superinfezioni batteriche associate alla giardini, a mio avviso (specialmente nei cuccioli) bisognerebbe evitare tale combo e preferire solamente ‘utilizzo dell’antiparassitario non solo per questioni legate alla progressione del fenomeno dell’antibioticoresistenza ma anche per l’eccessivo danno che gli antibiotici causano al microbiota intestinale.Dall’inizio alla fine e anche fino a una settimana dopo la risoluzione della sintomatologia è consigliabile la somministrazione di fermenti lattici e durante i periodi sintomatici l’utilizzo di astringenti.

Esistono rimedi naturali per la Giardia?

Il modo più facile e veloce per debellare l’infezione è l’utilizzo della suddetta terapia, i rimedi naturali sono generalmente fallimentari se utilizzati da soli per il trattamento di tale patologia; tuttavia, un supporto al sistema immunitario attraverso integratori e cure naturali può essere utile.

Quanto dura l'infezione?

L’infezione è insidiosa e persistente se non trattata, spesso, anche se adeguatamente trattata, può accadere che vi siano recidive legate al fatto che il pet si sia nuovamente infettato. Non è del tutto inusuale continuare a trattare il soggetto dopo il ciclo stabilito e procedere a un ulteriore trattamento sempre secondo consulto del veterinario. Il consiglio che do è di eseguire dopo 48 ore dalla conclusione della terapia l’esame della flottazione, a mio avviso utile per individuare la presenza o meno di cisti. Per quanto riguarda il test rapido, questo può restare positivo anche due settimane dopo la fine della terapia, seppur in assenza di sintomatologia. Nella valutazione del trattamento e soprattuto nella decisione di ripeterlo ci si basa tanto sui test di laboratorio quanto sul quadro clinico!

Come comportarsi con animale domestico infettato? Le spore possono essere presenti sul pelo?

Le cisti possono essere presenti anche sul pelo del nostro amico a quattro zampe. Quindi è necessaria una disinfestazione dell’ambientale costante, e consigliato uno shampoo prima e dopo il trattamento; lavarsi le mani con cura e frequenza, soprattutto dopo aver avuto contatti con l’animale infetto, ed evitare che entri in contatto con gli ambienti della casa quali tappeti, divani, letti. Fate attenzione all’utilizzo del vapore che rende più difficile debellare il parassita a cui l’ambiente caldo umido è particolarmente gradito. 

Uno dei nodi salienti del trattamento della giardiasi è la pulizia degli ambienti: è necessario trattare con cura il giardino, la casa e soprattutto gli oggetti che entrati in contatto con il soggetto infetto. Si possono utilizzare ammoniaca al 5% per 20min, soluzioni di azono gassoso disciolto in acqua 0,3mg/ml per 2 min, e disinfettanti a base di 4-chloro-M-cresolo.

Il cucciolo asintomatico, preso in allevamento, positivo al test Giardia, ma che non ha concluso il ciclo vaccinale e va trattato?

Generalmente la decisione di trattare il cucciolo verte molto sulla sintomatologia: seppur positivo il test, non è detto che un soggetto asintomatico sviluppi sintomi o che non riesca autonomamente a debellare ll’infezione. Il primo suggerimento è quello di non fare un test rapido ma di effettuare un test quantitativo per valutare la consistenza della presenza degli oociti. Tuttavia, se il cucciolo sta bene ed è asintomatico, il richiamo del vaccino deve essere fatto per non perdere l’effetto della prima dose.

Che ruolo ha la dieta nella cura della Giardia?

Durante i periodi di diarrea (dunque di enterite) può essere utile un cibo gastrointestinal, tendenzialmente più digeribile. Per chi si avvale della dieta casalinga è consigliabile chiedere al proprio nutrizionista se necessaria una modifica del proprio piano alimentare (alcuni preferiscono diminuire la quantità di grassi). Generalmente, però, anche senza cambiamenti, con l’aiuto di fermenti ed astringenti e grazie al ciclo di antiparassitario l’infezione viene debellata e la sintomatologia tenuta sotto controllo senza grandi difficoltà.