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Gatti, Curiosità

A Cura di

Dr. Luca Giansanti

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Rubrica

EncicloPet

Si tratta di una sindrome che comprende varie patologie scatenanti e varie manifestazioni cliniche anche e soprattutto legate al sesso (i maschi per vari motivi che elencherò tendono a soffrirne molto di più e ad avere conseguenze più gravi, a causa, soprattutto, delle diversità anatomiche). 

Ad oggi la causa scatenante più frequente è la cosiddetta CISTITE IDIOPATICA FELINA: ovvero un’infiammazione della vescica la cui causa rimane ancora sconosciuta (appunto “idiopatica”). Tuttavia è ormai accertata la sua eziologia multifattoriale, con il coinvolgimento di diversi fattori legati al paziente ma anche e soprattutto all’ambiente in cui vive. I principali fattori ad avere un ruolo nello sviluppo della malattia includono:

  • Predisposizione genetica: che rende alcuni soggetti più a rischio di altri, soprattutto quelli con anomalie anatomico-funzionali a carico delle vie urinarie (micropene, ipospadia o semplicemente carenza di glicosaminoglicani, quei fattori protettivi della vescica che ne proteggono la superficie interna).
  • Stress: Diversi studi dimostrano che lo stress gioca un ruolo chiave nella Cistite Idiopatica Felina. In molti casi l’insorgenza della malattia viene scatenata da un evento stressante (generalmente cambi di punti di riferimento sociale o ambientale).
    molti gatti, peraltro, presentano un’anomala una risposta adattativa all’evento stressante, con eccessiva produzione di cortisolo e  neurotrasmettitori pro-infiammatori. 

Lo stress e i neurotramettitori pro-infiammatori sono responsabili della diminuzione dei meccanismi di difesa della vescica, la quale modifica il suo ambiente interno con conseguente cambio di ph e formazione di cristalli, che a lungo termine si trasformano in calcoli. A ph elevato (>7) si formano cristalli di struvite (che possono essere sciolti riabbassando il ph), mentre a ph diminuito (<5,5) si formano gli ossalati (i quali non possono essere sciolti e formano più facilmente calcoli da rimuovere chirurgicamente), i valori di ph compresi in questi range sono considerati nella norma. Nonostant il cortisolo causi un’immunodepressione, nella maggior parte dei casi tali alterazioni si presentano spesso in assenza di un’infezione batterica (al contrario di come si pensa) ecco perché è sbagliato dare l’antibiotico a occhi chiusi senza effettuare prima l’esame delle urine; spesso bastano antinfiammatori e cambio alimentare per risolvere la problematica.  

Chi è più a rischio?

La Cistite Idiopatica Felina tipicamente colpisce gatti stress-sensibili che vivono esclusivamente indoor e che sono stati esposti di recente a stress ambientali come l’aggressione da parte di altri gatti all’interno o esterno della casa, l’arrivo di un nuovo animale o di una nuova persona nella casa, traslochi o l’inizio di lavori all’interno della abitazione). Sono particolarmente a rischio i gatti di mezza età di sesso maschile ed in sovrappeso. Non è stata ancora dimostrata alcuna predisposizione di razza.

Sintomi

I principali sintomi riferibili alla infiammazione delle basse vie urinarie sono:

  • Minzione difficoltosa (disuria) e/o dolorosa (stranguria)

  • Urinazione frequente di piccole quantità di urine (pollachiuria)

  • Urinazione in posti inusuali della casa e al di fuori della lettiera (periuria)

  • Presenza di sangue nelle urine (ematuria)

  • Aumentato leccamento della regione genitale (overgrooming)

Inoltre a seconda della gravità o durata della malattia possono insorgere altri sintomi quali:

  • Abbattimento

  • Perdita di appetito

  • Comparsa o aumento di vocalizzazioni

  • Febbre

  • Dolorabilità addominale

  • Mancata urinazione (anuria), nel caso di occlusione uretrale (EMERGENZA!)

Diagnosi

L’anamnesi allerta il veterinario che non può fare diagnosi senza avvalersi di alcune indagini:

  • Esame fisico-chimico delle urine, analisi del sedimento (e talvolta esame colturale delle urine).
  • Ecografia del tratto urinario
  • Radiografia dell’addome (con o senza l’uso di mezzi di contrasto)

In particolare l’esame delle urine è molto importante perché permette di escludere o confermare un’Infezione batterica delle basse vie urinarie (UTI). L’ecografia permette di visualizzare la presenza calcoli urinari, restringimenti (stenosi) dell’uretra o masse/neoformazioni. Ad ogni recidiva della problematica, anche se ravvicinata, tali esami andrebbero ripetuti per capire la gravità della situazione, la quale può cambiare molto anche a distanza di qualche giorno.

Trattamento

Nella maggior parte dei casi, soprattutto se si tratta del primo episodio di Cistite Idiopatica Felina, i sintomi si risolvono spontaneamente dopo pochi giorni senza terapie. In altri casi invece può essere necessario che il veterinario somministri terapia antinfiammatoria.

In commercio esistono molti integratori / mangimi complementari che fungono da antinfiammatori naturali, protettori e ricostituenti della mucosa vescicale, questi hanno mostrato ottimi risultati nel trattamento e nella prevenzione delle recidive di flutd.

L’alimentazione ha il potere di regolare il ph urinario ecco perché spesso insieme alla terapia farmacologica vengono prescritti dei cibi medicati specifici per le vie urinarie, i quali però dovrebbero essere sospesi in relazione al monitoraggio del ph urinario e alla risoluzione delle cause stressogene responsabili della patologia. 

Nel caso in cui si tratti di occlusione uretrale bisognerà tempestivamente condurre il gatto dal veterinario che provvederà a disostruire il gatto (generalmente previa sedazione), mediante l’inserimento di un catetere urinario che verrà mantenuto in sede per qualche giorno fino al superamento della fase critica. Per maggiori informazioni vi invito a leggere l’articolo sull’occlusione uretrale.

Prevenzione

La prevenzione migliore è volta alla riduzione/eliminazione delle possibili fonti di stress. Importante è utilizzare tecniche di arricchimento ambientale con l’introduzione di tiragraffi, giochi o altri elementi di intrattenimento felino che rendano la casa “a prova di gatto”. Molti gatti beneficiano dell’effetto di ferormoni felini sintetici, presenti in commercio come diffusori per ambiente. E’ anche importante cercare di ridurre il conflitto tra i gatti conviventi aumentando il numero di lettiere o di ciotole presenti in casa e disporle nel luogo giusto; inoltre, laddove è possibile, ogni cambiamento della routine familiare e domestica deve essere introdotto in maniera graduale.

 

  • Il mio gatto ha la cistite devo dargli l’antibiotico? ASSOLUTAMENE NO! Nella maggior parte dei casi la cistite non è di origine batterica e la problematica infiammatoria non si risolve con l’antibiotico; spesso infatti basta l’utilizzo di antinfiammatori ed integratori per il benessere delle vie urinarie con o senza cmabio di alimentazione. Ad avvalorare la necessità di un antibiotico è l’esame delle urine: se questo mostra la presenza di batteri in gran numero, confermando quindi l’eziologia batterica del processo allora si potrà ricorrere all’utilizzo dell’antibiotico (generalmente ad ampio spettro, su prescrizione veterinaria). Tuttavia le linee guida (a causa dell’espansione dell’antibioticoresistenza) sono sempre più inclini allo svolgimento dell’urinocoltura e dell’antibiogramma prima dell’utilizzo dell’antibiotico.

  • Il mio gatto fa talmente poca urina che non riesco a raccoglierla per fare l’esame come faccio? Questo è un problema comune: molto spesso i gatti portati in visita con cistite hanno la vescica vuota poiché la svuotano in continuazione producendo più frequentemente piccole quantità di urina (pollachiuria) a causa del bruciore. Ciò non consente alla vescica di riempirsi e quindi al proprietario di raccogliere adeguate quantità di urine per lo svolgimento dell’esame e al veterinario di valutare bene la vescica (che dovrebbe essere piena per essere valutata adeguatamente mediante l’esame ecografico). Ecco perché molti veterinari preferiscono prima dare antinfiammatori e poi svolgere gli esami appena le urine diventano facilmente campionabili (subito dopo il miglioramento della sintomatologia). Il consiglio è quello di fare ciò che si può: se si riesce raccogliere adeguata quantità di urine, altrimenti portarlo dal vet senza urine e provvederà lui a reperirle oppure a temporeggiare.
  • Il vet mi ha prescritto il cibo per le vie urinarie per quanto devo darlo? Molti credono che i cibi medicati per il benessere delle vie urinarie debba essere continuato a vita. In realtà questi cibi, per quanto completi, dovrebbero essere sospesi quando la problematica è risolta e generalmente utilizzati in prevenzione solo se le recidive sono ravvicinate o il gatto sia particolarmente stress-sensibile. Ricordiamo che anche le diete casalinghe possono avere un valore terapeutico ed esistono integratori che possono evitare il cambio di alimentazione. Il mio consiglio in ogni caso è quello di utilizzare il cibo sotto stretto monitoraggio del ph urinario e una volta ripristinato il ph fisiologico (e sciolti i cristalli di struvite, se questo è l’obbiettivo) tornare al regime di mantenimento.
  • Il vet mi ha prescritto cibo per le vie urinarie ma il gatto non lo mangia che devo fare? Nessun problema esistono degli integratori che possono sostituire il cibo medicato, tuttavia è consigliabile comunque provare le varie marche fino a trovarne una gradita.
  • Come faccio a capire se il mio gatto è “ostruito”? Il gatto ostruito tipicamente cerca di andare in lettiera ricorrentemente, sforzandosi e senza produrre neanche una goccia di urina, talvolta vocalizzando per il dolore e mostrando irrequietezza o abbattimento (specialmente nella fase terminale), inappetenza e leccamento delle zone genitali o della pancia. È possibile apprezzare un addome teso e dolente alla palpazione, le mani più sensibili sono in grado anche di sentire una vescica dura e tesa. Qualora notiate tali sintomi correte dal veterinario perché la condizione potrebbe uccidere il gatto in meno di 12h e causare gravi danni renali anche permanenti. Al veterinario basterà una visita clinica per diagnosticare l’occlusione uretrale!