Specie
Gatto
Categorie
Gatti, Curiosità
A Cura di
Dr. Luca Giansanti
Rubrica
EncicloPet
La filariosi è una malattia parassitaria veicolata dalle zanzare ed in particolare dalla zanzara tigre. A seconda del parassita veicolato, la filariosi può presentare una forma cardiopolmonare (causato da Dirofilaria immitis) oppure cutanea (causato da Dirofilaria repens).
La forma più grave è quella che colpisce il cuore e i polmoni, l’altra può essere latente anche per anni e causa dei sintomi lievi ed aspecifici.
La malattia è molto diffusa in tutte le zone in cui arriva la zanzara tigre ed endemica in zone lacustri e pianure umide. Con il surriscaldamento globale tutta l’italia è a rischio per gran parte dell’anno, rimangono escluse le zone montane in cui la zanzara tigre fa difficoltà ad arrivare (alpi ed appennini).
Ciclo vitale della filariosi
Durante il pasto di una zanzara infetta, le larve del parassita Dirofilaria immitis, localizzate nelle ghiandole salivarie della zanzara, entrano nel sistema circolatorio del cane e, una volta raggiunto lo stadio adulto, si insediano in prossimità di cuore e polmoni, provocando disturbi cardiocircolatori e respiratori. Gli adulti di Dirofilaria Repens, invece, vanno a localizzarsi nel sottocute, procurando dermatiti di vario genere. Gli adulti si riproducono rilasciando nel circolo forme larvali che infesteranno nuovamente una zanzara così da perpetuare il ciclo.
La filariosi può manifestarsi anche a distanza di mesi rispetto al momento del contagio, è perciò importante eseguire periodicamente un test di controllo (piccolo e veloce prelievo ematico e test rapido che fornisce il risultato in 15min circa) presso il veterinario di fiducia per verificare che il nostro amico a quattro zampe sia negativo. Nelle zone endemiche questa procedura diagnostica viene consigliata annualmente proprio come il test per la Leishmaniosi. Altre metodologie diagnostiche sono ricerche ematologiche specifiche ed ecocardiografia per stadiare la malattia ed iniziare un corretto protocollo terapeutico.
La maggior parte degli infetti nelle prime fasi post contagio sono totalmente asintomatici, tendono poi a sviluppare una lieve e cronica sintomatologia aspecifica come tosse, riluttanza all’esercizio fisico, letargia; mentre nelle fasi avanzate presentano tosse, difficoltà respiratorie (anche gravi), ascite e sincopi (svenimenti).
l’acutizzazione della sintomatologia dipende prevalentemente dalla formazione di trombi per morte improvvisa di filarie che vanno ad occludere i vasi creando ischemie localizzate e dallo scompenso del sistema cardiocircolatorio.
Le filarie hanno la capacità d danneggiare il cuore e il sistema cardiocircolatorio direttamente e indirettamente: mediante la liberazione di sostanze proinfiammatorie, da parte dell’organismo che cerca di combatterle. Possiamo quindi dedurre che la gravità della patologia dipende da molti fattori concatenati, in particolare la quantità di filarie presenti, dalla durata dell’infestione e dalla capacità dell’organismo di compensare i danni inflitti dal parassita.
La terapia si basa sulla somministrazione di antiparassitari specifici capaci di uccidere gli adulti e terapia di supporto del cardiocircolatorio in seguito di una corretta stadiazione della patologia. Ogni terapia è diversa dall’altra ecco perché la filariosi è una di quelle patologie per cui non esiste un trattamento specifico, ma sarà il Vet a ricettare l’antiparassitario e ad associare a questo la terapia di supporto adatta alla caso.
FAQ: Domande e Risposte
- La filariosi può colpire anche l’uomo? Si, è infatti una zoonosi, ma non può essere trasmessa direttamente da un cane ad un uomo o da un uomo a un uomo o da un cane ad un altro cane! Serve sempre il Vettore Biologico! Come nel caso della Leishmaniosi, non è pericoloso accarezzare o avere qualsiasi tipo di contatto con un cane malato.
- Il vaccino per la filaria è pericoloso? Prima di tutto non si tratta di un vaccino! Quello che viene impropriamente definito vaccino nei confronti della FILARIOSI è in realtà un antiparassitario! Molti veterinari per semplificare il concetto di prevenzione nei confronti del patogeno utilizzano il termine vaccino, ma in realtà dovremmo parlare proprio di antiparassitario! Il fatto che sia a lento rilascio e venga inoculato nel sottocute non fa di questo prodotto un vaccino propriamente detto! Sì… l’iniezione sottocutanea dura molto di più della somministrazione per via orale ma si tratta degli stessi principi attivi contenuti nelle compresse che dopo l’ingestione offrono protezione nei confronti degli stadi larvali del parassita per circa un mese! la moxidectina e l’ivermectina infatti sono gli antiparassitari più comunemente utilizzati nella prevenzione della filariosi ma dire che la loro assunzione (per via sottocutanea o orale) sia una “vaccinazione” è fuorviante da un punto di vista infettivistico! Tuttavia esorto tutti nell’informarsi relativamente alla propria situazione epidemiologica locale (presso il proprio veterinario di fiducia) e continuare ad utilizzare gli antiparassitari (soprattutto laddove fortemente consigliato), poichè rappresentano l’attuale metodo di prevenzione più potente nei confronti delle malattie trasmesse da vettori (pulci, zecche, zanzare, flebotomi etc).
- La terapia per la filariosi è pericolosa? Dipende dallo stadio della patologia, se avanzata e molto sintomatica anche la terapia risulterà pericolosa: per la maggior probabilità che incomba un tromboembolismo o una reazione di Jarish-Herxheimer. Con questo nome si indica un raro e pericoloso effetto collaterale delle terapie antiparassitarie, che può verificarsi quando un grande numero di parassiti muoiono contemporaneamente, generando delle tossine che entrano in circolo causando abbattimento, febbre, tremori e vomito fino allo shock, che può anche risultare mortale, per fortuna in rarissimi casi. Anche per questo motivo, in caso di infestazioni particolarmente gravi, è fortemente consigliato iniziare il protocollo sotto la supervisione medica. La stessa reazione si può verificare in caso di somministrazione di antibiotico o antimicotico quando il cane è soggetto a una massiccia infezione batterica o micotica.
- La filariosi colpisce anche il gatto? Si! Anche se il gatto non è il target preferito dalla zanzara tigre la trasmissione è possibile. Sembra inoltre che il gatto sia più resistente nei confronti di tale patologia rispetto al cane e quindi il parassita viene anche ricercato di meno in questa specie. Tuttavia ci sono conclamati e quindi è bene considerarla come patologia trasmissibile ai felini domestici.