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Specie

Cane, Gatto

Categorie

Cani, Gatti, Curiosità

A Cura di

Dr. Luca Giansanti

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Rubrica

EncicloPet

La FeLV (Feline Leukemia Virus o Virus della Leucemia Felina) è una malattia infettiva causata da un retrovirus (stessa famiglia della FIV) che colpisce i gatti e che può portare ad una serie di altre gravi patologie: questa forma di leucemia porta ad una condizione immunodepressiva che rende il gatto più soggetto a contrarre infezioni, e neoplasie o altre patologie di vario genere, aumentando notevolmente il rischio di mortalità.

Si tratta di virus a RNA con envelope. L’envelope è un rivestimento lipidico che rende il virus meno resistente agli agenti atmosferici (in primis raggi UV) e ai comuni disinfettanti, quindi, resiste poco in ambiente esterno, al di fuori del corpo. Il tempo di sopravvivenza all’esterno varia dalle 2 alle 48h anche in relazione agli agenti atmosferici: l’ambiente umido può preservare il virus più a lungo.

Il Virus Colpisce prevalentemente i giovani adulti, in particolare quelli randagi e quelli appartenenti alle colonie feline (luoghi con alta densità di popolazione) ma può colpire anche quelli di proprietà che passano molto tempo all’aperto in compagnia di altri gatti.

Una volta entrato in contatto con il virus l’organismo può reagire in vari modi, esistono infatti varie forme di sviluppo della malattia:

  • Forma ABORTIVA:circa il 35% dei casi (ovvero 1/3 quindi statisticamente una porzione rilevante). Il gatto risulta negativo a tutti i test sierologici ma è possibile riscontrare degli anticorpi che indicano la pregressa esposizione al virus. Tali anticorpi possono durare anche tutta la vita e generalmente proteggono il soggetto da futuri contatti col virus (salvo casi particolari). Questi gatti dunque non si ammalano e non infettano gli altri, sono di fatto resistenti alla Felv!

  • Felv REGRESSIVA o LATENTErappresenta il 30-40% dei casi. Dopo il contagio la fase viremica è breve (circa 3-6 settimane), ma in questo caso è sempre presente un particolare antigene (detto p27) che fa risultare il gatto positivo ai test ELISA. I titoli anticorpali sono perennemente alti ma i soggetti con questa forma non manifestano malattie correlate alla Felv per molto tempo. Non sempre ma nella maggior parte dei casi la fase terminale di questa forma esita in linfoma o diminuzione (e infine arresto) della funzionalità midollare. L’infezione si riattiva generalmente in seguito ad immunospressione e sviluppare quindi nuovamente viremia e malattia ricorrente fino alla fase terminale. Nella fase di latenza il gatto non è contagioso ma alla riacutizzazione della sintomatologia (legata alla viremia) si!

  • Forma PROGRESSIVA, Quella più comune, che interessa circa il 30% dei casi. Il virus, una volta entrato, genera una fase viremica e si replica per circa 4-6mesi, dopodiché causerà più o meno velocemente tutti i sintomi e le malattie legate alla Felv. Questa forma è tipica dei gatti giovani che vivono in un ambiente con alta pressione infettiva, esposti continuamente al virus. Il sistema immunitario in questo caso produce pochi anticorpi ma ai test sierologici il risultato è generalmente di positività. In gatti che hanno solo contatti episodici con un gatto infetto hanno una probabilità molto bassa di sviluppare un’infezione progressiva. La fase regressiva (o latente) può evolvere nella fase progressiva.

  • Esiste infine una rarissima Forma Atipica in cui il virus si localizza  solo in alcuni organi (ad esempio vescica e ghiandole mammarie).

Sintomi della FELV

sintomi del Virus della Leucemia Felina possono essere estremamente vari ed aspecifici, spesso legati agli organi colpiti dalla malattia primaria o da infezioni secondarie. In linea di massima possono riassumersi in:

  • Febbre

  • Debolezza e letargia

  • Inappetenza

  • Dimagrimento

  • Disidratazione

  • Pelo arruffato

  • Forfora

  • Alopecia e/o lesioni cutanee

  • Vomito e diarrea (se colpito l’intestino)

  • Scolo nasale e starnuti se si presentano congiuntivite e rinite

  • Anemia

  • Ittero

  • Difficoltà respiratorie

  • Linfadenomegalia (aumento del volume dei linfonodi)

  • Immunodepressione

Trasmissione della FELV

Il virus della FeLV può essere trasmesso sia direttamente che indirettamente da un gatto infetto ad uno sano tramite lo scambio di fluidi corporei come saliva, sangue e secrezioni nasali o oculari. Questo avvenire generalmente durante l’accoppiamento o un una lotta, mentre per i gatti indoor durante le pulizie reciproche e nei soggetti che condividono strettamente ciotole, giochi, oggetti e spazi comuni. Le gatte infette, infine, possono trasmettere la FeLV ai propri gattini durante la gravidanza o l’allattamento (trasmissione verticale) 

Negli ultimi 25 anni la trasmissione della FeLV è diminuita drasticamente, grazie all’avvento dei test diagnostici e all’ampio utilizzo dei vaccini. 

Diagnosi di FELV

La Felv può essere diagnosticata tramite l’esecuzione di alcuni test:

  • Il test ELISA (ovvero il test rapido che esegue il veterinario) rileva l’antigene virale p27 presente nel sangue.

  • Il test IFA su sangue o midollo (inviato dal vet a laboratori specializzati) svela la  presenza del virus a livello midollare e a questo punto la negativizzazione è quasi impossibile e il gatto sarà persistentemente infetto. Questo test può dare sia falsi positivi che falsi negativi.

  • PCR su sangue o midollo. Test molto sensibile si usa per confermare la presenza del virus. Può individuare i gatti infetti con maggior precisione e soprattutto precocemente rispetto al test rapido. 

  • Tutti questi test vanno interpretati. Nessuno di questi test può essere usato singolarmente per capire lo stato o la forma della Felv del singolo paziente. Se ci so risultati dubbi o contrastanti con la clinica del gatt vanno ripetuti. I test ELISA per la sua velocità 

     

Trattamento della FELV

Sebbene al momento non esista una cura specifica e definitiva per la FeLV, è possibile attuare dei protocolli terapeutici e gestionali che, volti a la possibilità che la malattia si manifesti e talvolta a lenire i sintomi della malattia, permettendo al gatto di vivere più a lungo e meglio. L’aspettativa di vita media di un gatto FeLV+ dipende da una serie di fattori come l’età, lo stato di salute, la presenza di altre patologie e lo stadio della malattia al momento della diagnosi, ma la prognosi è in ogni caso infausta. È imprevedibile sapere quando l’organismo non riuscirà più a contenere il virus e con che velocità esso avrà la meglio!

Oltre ad una corretta terapia farmacologica a base di antivirali e immunomodulatori, prescritti dal veterinario, è di fondamentale importanza eseguire controlli periodici (annuali o semestrali) che permettano al vet di monitorare costantemente l’andamento della malattia e l’eventuale insorgenza di altre patologie. A livello gestionale le migliori attenzioni riguardano:

  • Regolare uso di antiparassitari

  • Alimentazione di ottima qualità, bilanciata ed evitare cibi crudi.

  • Condurre una vita indoor (piuttosto che outdoor) che non esponga a stress costanti (evitare frequenti cambi di abitudine etc.).

Prevenzione della FELV

Oltre alla sterilizzazione dei gatti randagi al fine di impedire aumento della densità di popolazione, accoppiamenti, e lotte per il dominio territoriale, l’unica prevenzione per la FeLV consiste nella vaccinazione.
La vaccinazione contro FeLV ha dimostrato efficacia nella protezione contro l’infezione (riduzione del rischio di infettarsi mediante il contatto con gatti FeLV+) ma anche nel ridurre la probabilità di un’evoluzione verso la malattia progressiva.
Si sconsiglia invece l’utilizzo della vaccinazione FeLV in gatti già infetti, in quanto inutile (oltre che potenzialmente rischiosa per altri effetti avversi al vaccino).

FAQ: Domande e Risposte

 

  • Devo vaccinare il mio gatto per la FeLV anche se vive in casa? Il vaccino per la Felv è un vaccino “non core”, quindi consigliato solamente se giustificato dall’elevata probabilità o dalla possibilità che il contagio avvenga. Linee guida vaccinali 2020 della AAFP per la FeLV:

    • Somministrare il vaccino FeLV a tutti i gatti a rischio di infezione
    • Testare i gatti prima della vaccinazione
    • Vaccinare solo i negativi
    • Somministrare primo vaccino dalla 8^ settimana di età
    • Richiamare dopo 3-4 settimane
    • Effettuare il boost dopo circa 1 anno
    • Non rivaccinare gatti senza rischio di infezione (es. gatti che vivono da soli in casa o in con gatti sicuramente FeLV-negativi, gatti che non escono mai e non hanno contatti con altri felini, ecc.)
    • Vaccinare annualmente gatti che hanno elevato rischio di infezione (non sterilizzati e con possibilità di accesso all’esterno, contatto con altri gatti FeLV-positivi o dallo stato FeLV sconosciuto, ecc.)

    Vaccinare ogni due anni gatti che hanno accesso all’esterno ma con basso rischio di esposizione con gatti FeLV-positivi o con stato FeLV sconosciuto.

  • Se vaccino un gatto è vaccinato per la FeLV e poi effettuo il test risulterà un falso positivo? NO! I kit rapidi non subiscono l’interferenza degli anticorpi vaccinali poichè individuano gli antigeni virali specifici e non la risposta anticorpale del gatto. Ovviamente le vaccinazioni non hanno alcun effetto interferente sui test molecolari mediante PCR, sia per FIV che per FeLV.

  • Un gatto positivo può negativizzarsi? Si! se la positività è correlata alla viremia che precede la forma regressiva o abortiva. Si tratta di cosiddetti “FALSI POSITIVI”, i falsi positivi possono essere legati anche all’esecuzione del test rapido prima dei sei mesi d’età (si è visto infatti che le immunoglobuline materne possono durare nel cucciolo anche fino a tale età), motivo per cui consiglio di effettuare il test sfruttando l’anestesia della castrazione/sterilizzazione (così da evitare, dunque falsi positivi e lo stress del prelievo). I Falsi negativi, invece, possono esserci nei primi giorni post infezione prima che si instauri la viremia.
  • La FeLV può essere trasmessa all’uomo? NO! Non si tratta di una Zoonosi, l virus dei gatti si tramette solo da gatto a gatto e il virus degli umani solo da uomo a uomo. La Felv non effettua salto di specie, dunque potete stare tranquilli per la vostra incolumità e per quella di tutti gli animali che non siano felini presenti nella vostra dimora, se scoprite che il vostro gatto è positivo.
  • Un gatto Fiv e un gatto FeLV possono convivere?

    Si ma con elevati rischi: il problema principale è che la FELV si trasmette anche indirettamente e quindi è facile che se il gatto Fiv non sia vaccinato per la Felv (per la quale esiste un vaccino), possa contrarla con molta probabilità, data anche la sua immunodepressione cronica.
    Il dilemma sta nel fatto che le vaccinazioni annuali (per la FELV) tendono a debilitare il sistema immunitario ancora di più, proteggendolo dalla FELV, con il rischio di aggravare la FIV sottostante. A mio avviso se vogliamo far convivere i due, vaccinare (previo dosaggio anticorpale) per la FELV è la scelta più adatta, per esperienza sul piatto della bilancia pesa di più la duplice infezione piuttosto che lo stress vaccinale annuale. Tuttavia questa ipotesi può essere smentita in relazione al caso nella sua soggettività.