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Specie

Cane

Categorie

Cani, Curiosità

A Cura di

Dr. Luca Giansanti

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Rubrica

EncicloPet

L’epatite infettiva del cane (ICH) o malattia di Rubarth è causata dall’adenovirus del cane tipo 1 (CAdV-1), antigenicamente correlato all’adenovirus del cane tipo 2 (CAdV-2) responsabile di infezioni respiratorie. 

Il periodo d’incubazione è relativamente breve (2-4 giorni) e la malattia è caratterizzata da febbre talvolta su- periore ai 40°C, letargia, anoressia, vomito e diarrea, dolorabilità addominale, tosse e difficoltà respiratorie. Si riscontrano spesso nelle fasi avanzate anche linfadenomegalia, edemi generalizzati e disturbi della coagulazione.
I cani possono presentare congiuntivite, fotofobia e opacità corneale transitoria (occhio blu) indicativo di uveite anteriore ed edema corneale. La malattia generalmente ha un decorso subclinico nei cani di età superiore ad un anno, mentre nei cuccioli di età inferiore alle due settimane e privi di immunità colostrale è stata osservata elevatissima morbilità e mortalità. La sintomatologia grave persiste per 5-7 giorni, e talvolta si può avere la completa guarigione anche se l’escrezione virale con le urine può prolungarsi per diversi mesi.

Per fortuna, nonostante il virus sia estremamente resistente nell’ambiente e ai comuni disinfettanti, poiché “nudo” (privo di envelope, protezione lipidica tipica di virus più labili), è stato decimato e la patologia di cui è responsabile quasi estinta grazie al protocollo vaccinale. L’epatite infettiva è infatti una delle patologie da cui il vaccino “core” dei cani protegge, insieme al Parvovirus e al cimurro.

Sintomi Sindrome Branchiali

La diagnosi è confermata dalla PCR e la terapia è volta a limitare i sintomi respiratori e gastroenterici

  • Aerosol – per placare i sintomi respiratori.

  • Fluidoterapia – in caso di disidratazione, grave ipertermia e prevenzione di un aggravamento della sintomatologia.

  • Antiemetici e gastroprotettori – per il vomito e la gastrite conseguente.

  • Antibiotici – per eventuali superinfezioni batteriche.

  • Pro/pre/post-biotici ed astringenti per problemi di composizione delle feci

  • Antivirali (interferone, lattoferrina, lisina, quercitina) per limitare i danni diretti del virus.

  • Cortisonici: per limitare i danni da immunocomplessi.

Per fronteggiare le complicanze neurologiche è necessario valutare i sintomi caso per caso e intervenire di conseguenza spesso con l’aiuto di specialisti in neurologia o terapia intensiva.

FAQ – Domande e risposte

  • Può essere trasmessa all’uomo? No, ma è importante sapere che il cane può trasmettere il virus alla volpe (e viceversa), in cui la malattia assume il nome di “Encefalite Epizootica”.

  • È giusto dare cortisonici? Il cortisone viene generalmente utilizzato poiché in grado di diminuire la formazione immunocomplessi.
    Questi  sono la risultante del legame che si crea tra gli anticorpi generati dal sistema immunitario e gli antigeni del virus. Questi sono molto pericolosi perché sono sostanze solide molto pesanti nel sangue e “precipitano” nel sangue occludendo i vasi e generando aree infiammatorio-ischemiche responsabili di molti sintomi legati alla patologia.