Specie
Cane
Categorie
Cani, Curiosità
A Cura di
Dr. Luca Giansanti
Rubrica
EncicloPet
La displasia è una malattia che si manifesta nella fase di crescita del cane e consiste in una malformazione delle articolazioni che provoca dolore e rende difficile la normale vita quotidiana del cane che ne è colpito.
La displasia dell’anca è una patologia congenita del cane che consiste in una malformazione dell’articolazione articolazione dell’anca (o articolazione coxo-femorale). In sintesi la testa del femore non si inserisce perfettamente nell’acetabolo (la cavità del bacino che lo ospita), provocando un’incongruenza che produce instabilità e usura delle cartilagini, le quali sono soggetta ad un’infiammazione cronica che tende a degenerare in artrosi alle zampe posteriori, zoppia e lussazioni. Questa malattia è ereditaria e si manifesta nella fase di sviluppo, ma la sua evoluzione e gravità può essere influenzata da diversi fattori: un’attività fisica molto intensa, un’alimentazione scorretta o un elevato peso corporeo. Si tratta infatti di una patologia multifattoriale, cioè causata da diversi fattori: ereditari, ambientali e nutrizionali. La causa che contribuisce maggiormente a determinare la patologia è di natura genetica (genitori malati o portatori sani la trasmettono ai figli). Tuttavia si può manifestare in modo più o meno grave nei primi 6 mesi di vita, periodo in cui il cucciolo in accrescimento è più vulnerabile a fenomeni esterni (di natura nutrizionale o ambientale):
- Alimentazione scorretta che porta ad eccessi o carenze di proteine, vitamine etc, o ad alterato bilanciamento calcio – fosforo.
- Un’eccessiva o elevata attività fisica su pavimenti lisci o terreni irregolari, traumi distorsivi e/o contusivi, rappresentano le cause più diffuse di stress cronico delle articolazioni, soprattutto se sollecitate costantemente dall’obesità.
Queste cause (alimentari e ambientali) concomitanti possono incidere negativamente sull’evoluzione della patologia ma se il soggetto non ha una predisposizione genetica, tali fattori non possono essere considerati i diretti responsabili della malattia.
Quali sono le razze predisposte?
La displasia dell’anca di solito colpisce i cani di taglia gigante, grande (meno quelli di taglia media) e molossoidi. Le razze predisposte sono:
- pastore tedesco
- pastore maremmano
- corso
- alano
- labrador retriever
- golden retriever
- mastino napoletano
- bovaro
- san bernardo
- rottweiler
- dogue de bordeaux
- bulldog
- terranova
- lupo cecoslovacco
- setter
- dobermann
Sintomi della displasia dell'anca nel cane
I sintomi tipici della displasia dell’anca sono:
andatura rigida tipica dell’adulto/anziano
andatura a coniglio
postura anomala (tende a sedersi o sdraiarsi con l’arto meno dolorante sotto e quello più dolorante sopra, esteso).
difficoltà a sedersi, alzarsi o a salire le scale
riluttanza al movimento e al gioco.
dolore agli arti posteriori (tremori e leccamento delle zone dolenti)
Nel cucciolo:
Andatura a coniglio: invece di correre o camminare normalmente, salta sugli arti posteriori (portandoli in avanti e poggiando contestualmente su entrambi).
Stanchezza e poca voglia di giocare: il cucciolo durante il gioco si stanca facilmente e prova a sedersi in diversi momenti.
Difficoltà ad alzarsi e a muoversi: ha un movimento irregolare/scoordinato
Manifesta dolore in fase di seduta: tende ad allargare o restringere gli arti posteriori in fase di appoggio.
Nell’adulto/anziano:
Riluttanza e difficoltà di movimento: il cane si dimostra svogliato nel gioco e nel movimento, non riesce a svolgere movimenti normali come salire le scale.
Difficoltà ad alzarsi o sdraiarsi: si alza o sdraia con molta fatica e movimenti sono poco regolari.
Rigidità di movimento: fa fatica ad alzarsi o a muoversi in modo fluido dopo un riposo prolungato.
Dolore: prova dolore se un’attività richiede uno sforzo particolare.
Diagnosi preventiva displasia dell'anca: quando farla?
La diagnosi di displasia all’anca consta di una visita ortopedica e di uno studio radiografico fatto in anestesia (per quanto il protocollo sia “leggero” e quindi non deve destare preoccupazione) è indicata a partire dai 4 mesi di età e consigliata a tutte quelle razze predisposte o a quei soggetti che hanno nell’albero genealogico casi di displasia.
Cura e trattamento per la displasia dell'anca del cane
Il Trattamento della displasia dell’anca varia in relazione al periodo in cui viene diagnosticata o al grado di gravità della patologia. In genere il trattamento della displasia può consistere in:
Terapia preventiva: nel caso in cui la displasia venga individuata in uno stadio iniziale la corretta alimentazione e la modulazione dello stile di vita sono fondamentali per limitare la gravità della patologia.
Intervento chirurgico: se il cane presenta un grave grado di displasia all’anca, dunque un’articolazione compromessa, si procede con l’impianto di una protesi.
Nel cucciolo si può intervenire con la sinfisiodesi pubica per evitare/diminuire il peggioramento della patologia.Terapia farmacologica: generalmente la terapia verte sull’utilizzo di integratori e farmaci utili per il benessere dell’articolazione ed il trattamento del dolore.
in generale i farmaci più utilizzati sono i FANS (antinfiammatori non steroidei), da utilizzare con parsimonia nell’anziano a causa dei gravi effetti collaterali su reni compromessi. Ultimamente principio attivo rivoluzionario nel trattamento del dolore del soggetto displasico è rappresentato dagli anticorpi monoclonali i quali spegnendo selettivamente i recettori del dolore hanno grandi risultati sulla sintomatologia, per quanto non siano funzionali sulla causa della patologia e sull’artrosi in se per se, che tende comunque a peggiorare nel tempo.
Nella mia esperienza l’associazione di anticorpi monoclonali e cannabinoidi (con cicli di Fans ad escrezione renale od epatobiliare, nei soggetti in cui è possibile utilizzarli) ha portato ad ottimi risultati.
Nei miei protocolli rientrano sempre anche integratori contenenti antinfiammatori naturali, per quanto non sia scientificamente comprovato (ne in medicina umana ne in veterinaria) l’effetto benefico di controitina e glucosamina (contenuti nella maggior parte degli integratori e dei mangimi complementari utilizzati nella gestione delle patologie articolari.
Gradi di displasia dell'anca del cane
Nelle radiografie effettuate per diagnosticare un’eventuale presenza della malattia, possono emergere diversi gradi di displasia:
Grado A (Normale): la testa del femore e l’acetabolo sono perfettamente congruenti!
Grado B (Quasi Normale): la testa del femore e l’acetabolo presentano una leggera incongruenza.
Grado C (Leggera displasia) la testa del femore e l’acetabolo sono incongruenti e si notano spesso irregolarità della testa e/o del collo del femore.
Grado D (media displasia): ben evidente incongruenza tra testa del femore, presenza di sublussazione.
Grado E (grave displasia): lussazione o sublussazione, deformazione della testa del femore e presenza di segni osteoartrosi.
FAQ – Domande e risposte
Quanto può vivere un cane con displasia dell’anca? Dipende dalla gravità della displasia e da ciò che siamo disposti a fare per aiutare il nostro amico a 4 zampe, con le dovute cure preventive per ridurre l’avanzare della malattia, si può garantire al cane una vita normale fino all’età adulta. Inoltre possiamo dire che anche quando avrà difficoltà motorie potremo aiutarlo noi a deambulare in vari modi permettendogli di vivere tanto quanto vivrebbe se non fosse affetto da displasia.
Per fare le radiografie serve per forza l’anestesia? Si, le radiografie hanno bisogno di proiezioni precise ed il soggetto deve essere posizionato e restare immobile, inoltre esistono dei test (test di Ortolani, test di Barlow, test di Bardens) che vengono eseguiti per stressare l’articolazione e stadiare radiograficamente la problematica. Tali test essendo talvolta dolorosi in un soggetto displasico, non permetterebbero la corretta esecuzione di una radiografia nella giusta proiezione col soggetto sveglio. Possiamo però dire che i protocolli anestesiologici utilizzati sono alquanto sicuri e di solito c’è l’anestesista a monitorare i parametri vitali del soggetto durante le manipolazioni.