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Specie

Cane

Categorie

Cane, Curiosità

A Cura di

Dr. Luca Giansanti

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Rubrica

EncicloPet

La castrazione nel cane maschio, definita “orchiectomia”, consiste nella rimozione dei testicoli, talvolta accompagnata dall’asportazione dello scroto per motivi estetici. Questo intervento può portare numerosi benefici, ma non è privo di aspetti da valutare attentamente, soprattutto per quanto riguarda il comportamento e la salute futura del cane.

Come tutti gli interventi chirurgici presenta i suoi pro e i suoi contro:

  • Limitazione del randagismo e di nascite indesiderate 

  • Diminuzione/estinzione dei comportamenti aggressivi durante i calori femminili (tra maschi che sentono femmine in calore)

  • Prevenzione di tumori testicolari 

  • Prevenzione dell’Iperplasia Benigna della Prostata (IPB) – la prostata è realmente salvaguardata da forme tumorali benigne (Invece NON è dimostrata la prevenzione nei confronti di neoplasie maligne).

  • Riduzione dell’incidenza di fistole perineali – grazie alla riduzione del testosterone.

Attenzione però perché la castrazione del cane maschio è al centro di una diatriba che vede da una parte le credenze popolari, dall’altra la mancata dimostrazione scientifica di un reale beneficio riguardo tali credenze, secondo le quali la castrazione:

  • Riduce comportamenti aggressivi nei confronti di altri cani o persone – spesso tali comportamenti non si risolvono perché non provocati dagli ormoni.

  • Ridurre la marcatura del territorio – più spesso provocato da errato apprendimento e patologie comportamentali di varia natura,

  • Ridurre il vagabondaggio – che spesso non si riduce in quanto comportamento soggettivo non collegato agli ormoni (se il soggetto non ha relazione sana con il nucleo familiare, se si annoia etc…)

  • Ridurre il mimare la monta di oggetti o sulle gambe delle persone – anche in questo caso non è un atteggiamento legato a stimoli ormonali, più spesso sono manifestazioni di ansia o di dominanza non sessuale, così manifestate. 

  • Iperattività – difficilmente si riduce con la castrazione in quanto frequentemente associata a errata relazione con l’ambiente esterno o con i proprietari.

Come notiamo sono tutti temi comportamentali, ecco perché alla domanda “il mio cane si calmerà con la castrazione?” la mia risposta è in linea di massima no, ma comunque è sempre meglio iniziare un iter comportamentale volto all’educazione del soggetto prima di pensare alla castrazione come intervento risolutivo per patologie comportamentali.

Quando castrare il cane e a che età farlo

La castrazione non dovrebbe essere effettuata prima di un anno e mezzo di età, poiché la rimozione precoce degli ormoni sessuali può comportare seri rischi per la salute del cane, come:

  • Tumori prostatici maligni – recenti studi hanno dimostrato un aumento significativo del rischio di sviluppo di carcinomi prostatici maligni (non ormono-dipendenti) nei soggetti castrati prima di un anno e mezzo d’età 

  • Osteosarcomi, fino al doppio rispetto a soggetti interi o castrati in età avanzata.

  • Emangiosarcomi: da 2 a 4 volte superiore.

  • Stentata crescita 

  • Sovrappeso od obesità  

  • Genitali infantili

  • Alterazione del sistema immunitario

L'importanza degli ormoni durante la crescita del cane

Il testosterone e altri ormoni sessuali, durante il periodo dello sviluppo sono responsabili della connessione di parti del cervello che, senza la loro influenza, non comunicherebbero in modo corretto. Rimuovere gli ormoni sessuali comporta l’impossibilità di consentire, durante la pubertà:

  • Alla muscolatura e apparato scheletrico di trasformarsi,

  • Al carattere di formarsi con la giusta sicurezza in sé (con conseguente aumento del rischio di sviluppare paure, ansie e patologie comportamentali varie).

  • Al metabolismo di andare incontro al suo normale sviluppo. Ecco perchè gli ormoni sessualiconsentono lo sviluppo cognitivo-comportamentale del cane a partire dalla pubertà.

Come gli ormoni sessuali influenzano il comportamento del cane?

Il comportamento, è fortemente correlato alla presenza di ormoni sessuali.
Nella fattispecie gli steroidi influiscono su:

  • Condotta sociale – interazione tra soggetti 

  • Pianificazione dell’azione – adesso faccio questo, e otterrò quest’altro 

  • Concentrazione – capacità di svolgere compiti affidati (cani da lavoro o sportivi)

  • Orientamento e abilità pratiche – movimento del corpo nello spazio

  • Capacità di giudizio – valutazione della pericolosità di una situazione

  • Capacità empatica – verso altri animali o il proprietario

Tutti comportamenti mediati dall’amigdala (la parte del cervello che agisce sulle nostre emozioni) e dalla corteccia (che elabora le esperienze e le reazioni razionali, in base ai dati provenienti dall’amigdala).

Tipologie di intervento per la castrazione del cane

Quando scegliere la castrazione chirurgica o quella chimica nel cane maschio?

La castrazione chirurgica (asportazione dei testicoli) è consigliata quando il soggetto può affrontare senza problemi un’anestesia totale, in caso di:

  • Patologie del testicolo (come tumori, orchiti o epididimiti gravi) che necessitano della loro asportazione,
  • Patologie ormono-dipendenti (cioè provocate dalla presenza degli ormoni sessuali, come IPB, alopecie, ed endocrinopatie varie).

In questi casi, di solito la risoluzione del problema è quasi immediata rispetto all’intervento.

La sterilizzazione attraverso la chiusura del dotto deferente è un’ottima opzione perché lascia intatto l’organo che produce gli ormoni, impedendo la riproduzione.Questo intervento, ancora poco praticato, viene consigliato in tutti i casi nei quali si desidera controllare la fertilità del cane maschio, senza correre il rischio di insorgenza degli effetti collaterali della castrazione. È la scelta d’elezione nel caso in cui un cane deve essere sterilizzato per accordi, per esempio in caso di affido, oppure nella compravendita di soggetti in cui l’allevatore impone di non destinarli alla riproduzione. 

La castrazione chimica è un’opzione generalmente consigliata quando:

  • In tutti i casi in cui il rischio anestesiologico è troppo alto.
  • Non si vuole/può effettuare un intervento definitivo.
  • Due soggetti di differente sesso convivono e si hanno problemi dal punto di vista gestionale nell’impedire l’accoppiamento (in questo caso è sconsigliato ripetere la castrazione chimica ripetutamente, a quel punto si consiglia la chirurgia)
  • Si vuole valutare se la castrazione chirurgica consigliata possa essere davvero la soluzione ai problemi comportamentali.

Il consiglio del veterinario

Anche se ogni situazione va valutata nella sua soggettività, reputo la castrazione da evitare prima di un anno e mezzo d’età e generalmente inutile per la risoluzione dei problemi comportamentali. Trovo utile invece investire il proprio tempo ed il proprio denaro nell’educazione del soggetto e nel farsi seguire da figure professionali valide (educatori e soprattutto comportamentalisti) per comprendere alcune dinamiche relazionali e risolvere i problemi comportamentali del proprio cane. Mi è capitato di castrare per tali motivi ma sempre sotto consiglio di un comportamentalista (veterinario specializzato in etologia e comportamento) che durante il suo iter ha ritenuto utile tale pratica. Farlo senza cognizione di causa rischia spesso di essere fallimentare.
Nei (tanti, in termini di incidenza) soggetti in cui l’IPB crea problemi consiglio la castrazione chirurgica. In generale, ritengo però che la castrazione nel maschio non sia paragonabile alla sterilizzazione nella femmina in quanto a rapporto rischio-beneficio: quindi laddove nella femmina non fattrice consiglio quasi sempre la sterilizzazione, nel maschio non riproduttore consiglio la castrazione  solo se strettamente necessario.