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Specie

Gatto

Categorie

Gatti, Curiosità

A Cura di

Dr. Luca Giansanti

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Rubrica

EncicloPet

Nella pelle del gatto ci sono due tipi di ghiandole (sebacee e sudoripare). La maggior parte delle ghiandole sebacee è associate ai follicoli piliferi e la loro funzione è quella di produrre il sebo che rende i peli impermeabili e rappresenta anche una barriera protettiva cutanea nei confronti di allergeni e patogeni esterni. Queste ghiandole sono più grandi nel mento, nelle labbra, nelle palpebre, nel prepuzio e nello scroto. La funzione secretoria di queste ghiandole non è solo meccanica, ma anche di marcatura.

L’aumento dell’attività di queste ghiandole provoca l’acne felina, che può verificarsi a qualsiasi età, ma generalmente tende a presentarsi intorno ai quattro anni, senza distinzione tra i sessi. A livello cellulare, l’iperproduzione di sebo induce una risposta infiammatoria: nei casi lievi, si formano dei comedoni e follicolite, ovvero l’infiammazione del follicolo. Nei casi più gravi si verifica la piodermite (infezione purulenta più estesa).

Ultimi studi sembrano aver trovato una correlazione tra incidenza di tale patologia e positività immunoistochimica al FCV (Calicivirus Felino).

Nella maggior parte dei casi la patologia è solamente “estetica” e decorre in maniera asintomatica, nei casi di infiammazione lieve spesso incombe prurito e solamente nelle piodermiti più estese dolore e grattamento incoercibile. La terapia è legata alla gravità delle manifestazioni e spesso volta alla cura della follicolite o piodermite! Tuttavia esistono delle buone norme gestionali per limitare l’insorgenza e la gravità dello sviluppo di tale patologia: 

Alimentazione corretta e bilanciata senza eccesso di grassi saturi, integrazione di vitaminici e acidi grassi mono e poli-insaturi (omega 3 – 6 etc). Anche gli integratori a base di Zinco, mirtilli, ribes e antinfiammatori naturali vengono utilizzati spesso per lo stesso scopo!

Molti veterinari prescrivono, anche in prima istanza cortisonici ed antibiotici per via orale o iniettiva! Io non sono d’accordo con questo approccio terapeutico, utilizzo tali molecole solamente se necessario: ovvero comprovata ed importante infezione batterica non gestibile a livello topico! 

La terapia più consigliata è la medicazione con clorexidina! Il problema è che spesso viene utilizzata in casi che non ne hanno bisogno: in cui l’unico problema è estetico appunto! In questi casi l’utilizzo della clorexidina, in particolar modo sfregando con garza, rischia di infiammare la zona e peggiorare il decorso della patologia! Dunque a mio avviso è una di quelle condizioni che meno vengono stressate meccanicamente meglio è! 

Nei casi più gravi alcuni medici utilizzano con buoni risultati laser ed ozonoterapia. Entrambe le tecniche aiutano a controllare il processo infiammatorio, fornendo elementi difensivi alla zona della lesione, inoltre, creano un effetto antimicrobico, conseguenza del contributo di questi elementi difensivi e a seconda del tipo di microrganismo che sta causando l’infezione. 

Nell’uomo viene proposta con ottimi risultati la terapia fotodinamica che nella medicina felina, deve ancora essere studiata ed approfondita, ma potrebbe essere un’opzione terapeutica efficace.

Morale della favola se il vostro gatto presenta dei puntini neri sotto al mento ma non si gratta e non vedete segni di infiammazione, evitate di infiammare voi cercando di rimuovere meccanicamente i punti neri e pensate che magari è il caso di gestire in maniera diversa l’alimentazione ed utilizzare degli integratori che possono aiutare a diminuire l’iperproduzione di sebo e l’infiammazione!